Home
Forum
Storie SM
Cam online
BDSM Cam
Foto Gallerie
Circuito Chiuso
Suggerimenti SM
SM: Arte e Poesia
Gabbia degli schiavi

IN CASERMA... RAPPORTO DI UNA RECLUTA

II PARTE

Detto ciò faceva spogliare la recluta in questione mentre gli altri stavolta rimanevano vestiti e dopo aver estratto un membro enorme, nerboruto e minacciosamente più grosso di quanto qualsiasi ragazzo di circa 18 anni avesse potuto immaginare l' esistenza, faceva inginocchiare la vittima e dopo qualche gesto di scena l' obbligava a farsi spompinare davanti gli altri terrorizzati, facendo in modo di affondargli l' ariete il più possibile giù nella gola nonostante lamenti accennati e conati gutturali.

Solo quando sentiva che la faringe dopo anche mezz'ora di penetrazione forzata, era ormai completamente allargata e mai nulla avrebbe potuto più restituirle il tono originale faceva girare la recluta e col solito sistema di fargli tenere il culo largo da due compagni lo frustava col tubo di gomma sul buco teso e, dopo averlo reso dolorante come a chi ha subito un intervento di legatura dei vasi rettali, lo inculava senza misericordia questa volta però senza nessun aiuto da terzi: lo voleva tutto per se!

Lo pompava incurante degli urli che uscivano dalla gola dilaniata ad ogni affondo e ad ogni uscita... già, perché in suo gioco era farlo uscire e poi conficcarlo di nuovo nelle carni roventi del poveraccio di turno, che veniva sbattuto e teso per i fianchi, schiaffeggiato sui testicoli e sul pene e, come cosa che lo eccitava e segnava che quella bestia stava ormai per venire, afferrato fra pollice e indice fra i peli del pube che venivano strappati via a ciocche intere mentre il cazzo entrava e usciva dal culo martoriato, e gettati in terra una dopo l'altra, strappati come l' erba da un prato, tanto che alla fine il cazzo risultava totalmente glabro...
Quando gli ultimi peli erano stati strappati il carnefice ormai al vertice del piacere prima mentale e poi fisico, con la gola gorgogliante di piacere sfilava il cazzo dall' intestino del militare incauto senza curarsi del fatto che potesse essere o no pulito e afferrandolo per i capelli lo spingeva con la gola ad impalarsi su quell'enorme tronco e a farsi riversare con getti di inaudita forza una incredibile quantità di sborra giù nella gola...
Il tutto ovviamente, scopata e sborrata, condita con le più feroci offese sul conto della recluta di turno.

Ma simili racconti non mi hanno solo terrorizzato dal momento che non so cosa mi potrà fare alla prossima ispezione (anche se so che ora controlla i ragazzi uno alla volta nel suo ufficio, per alcuni problemi che la sua condotta gli aveva procurato) e non so se m'infliggerà torture oppure, piacendogli mi risparmierà da quelle pratiche che, negli anni potrebbero essere cambiate e arricchite di particolari efferati (tanto più che ora non c'è nessuno che lo controlla mentre si occupa di un ragazzo alla volta e le chiavi dello scantinato le ha sempre lui!)... 

Ma in me è sorta una particolare sensazione che anche se non lo so ammettere neppure con me stesso, mi fa avvicinare a lui. 
Ho già avuto qualche sogno che lo raffigurava come un oggetto da raggiungere con voluttà ma solo di recente mi sono scoperto pensare a quell' uomo, a Lei signore.

Già, a Lei che ora sta leggendo il mio rapporto nella sua stanza.

Già, perché lei le ha fatte quelle cose e le sono piaciute...
Oooh se le sono piaciute! 
E non so cosa ha in serbo per me ora... 
Mi sono scoperto che io quelle cose in realtà non le aborrivo affatto anzi, so che la sensazione provata mentre gli altri mi raccontavano le torture inflitte negli anni a quei malcapitati, non era terrore ma rabbia di non essere stato io la carne per i suoi sfoghi; già, perché lei in realtà non ha interesse a fare quello che fa per la caserma, non le interessa l' ispezione di per se o l' igiene dei ragazzi o se se lo siano messo al culo in camerata... ma solo di poter loro fare male, di torturarli con tecniche che infliggessero quei dolori che poi mai più avrebbero provato nella vita, seviziandoli sul cazzo, sulle palle, in bocca, nei buchi del culo... già, tutto era per lei ed è un pretesto per questo.
Ebbene, in me ha trovato forse la prima persona che la implora di fare tutto quello che ha dovuto fare con dei sotterfugi, di nascosto con delle scuse... 

La imploro di torturarmi nei modo più atroci che li vengono in mente, di umiliarmi in tutti i modi, di non avere rispetto... 
Voglio il suo cazzo che mi sfondi come quei ragazzi, ma lo voglio di più e lei dovrà farmi dire che non esiste carnefice e padrone più spietato ed esigente, mai stanco...;
voglio la sua sborra dovunque, il suo piscio dopo che non ha pisciato per delle ore, che mi lavi tutto il corpo;
voglio essere sputato in faccia dapperttutto;
voglio la sua cinghia ed io le ubbidirò in tutte le umiliazioni che vorrà infliggermi per il solo gusto di trarne piacere mentale e lo farò come quando lavorava spietatamente quelle reclute, umiliandole a culo largo gli uni di fronte gli altri facendo assistere a gli uni le torture inflitte agli altri, entrando nell' intimità e profanandola, facendo sì che ognuno avesse visto in buco del culo allargato di tutti gli altri e che tutti gli altri lo avessero visto in piedi piegato su una panca, come su di un palco grottesco, che si allargava il proprio buco del culo, che ogni maschio mai vorrebbe portare alla vista altrui, slargato dalle due mani che tendono le chiappe fini quasi a spaccare il buco stesso, mentre Lei faceva la sua lenta visita, e mentre qualche volta lo stesso veniva torturato, spazzolato, scopato ustionato (già perchè sò che lei era anche solito far sciogliere una candela accesa sul cazzo tenuto dritto da lacci e sul culo allargato di chi a suo parere andava sterilizzato col calore...) depilato a suon di strappi dei peli del cazzo ( o se era particolarmente villoso, di tutto il corpo, dato che per Lei l' igiene è anche essere glabri!)...

Tutto questo mi ha eccitato e la voglia di farmi rompere dal suo cazzo che di tanto si è parlato e riempito di litri di sborra che le prometto che saprò meritare in questi mesi che rimarrò, la quale vorrei avere solo per me... potrà anche lasciare stare le altre reclute perché concentrerà tutto su di me...

Cazzo in questo momento vorrei che fosse già all' opera, mi sono bagnato e mi sembra quasi di venire sebbene non mi stia neppure toccando, dal momento che le mie dita sono sulla tastiera... 
Già le dita!
Le sue grosse dita che vorrei dentro il buco del culo in un' esplorazione rettale di ore ed ore... 
Lo so che quando leggerà questo punto il suo cazzo già duro da un pezzo le starà facendo male... ma non lo faccia esplodere ora dando sfogo ai suoi grossi coglioni pieni di densa sborra calda fino a scoppiare. 
La tenga in serbo per il suo N° 215 che aspetta, insaziabile, la sua ispezione.

Sperando che il presente rapporto possa averLa soddisfatto colgo l' occasione per porLe i miei più sentiti saluti oltre, se vuole, alle chiappe ben larghe, come Le dovrebbe piacere.
FINE

<< Indietro ] Indice ] Avanti >> ]

 

 
THE GAYSMITALIA NETWORK
:§: Sneakers :§: ] :°: Gaypiss :°: ]